Sintesi Riunione del 22 novembre 2008

Sommario
Proposta di ospitare il GAS Massa presso i locali del Centro Sociale “La Comune”
Proposta di gemmazione del gruppo

Proposta di ospitare il GAS Massa presso i locali del Centro Sociale “La Comune”
Luca, attivista del centro sociale “la Comune” si è fatto portavoce della proposta, maturata al loro interno durante una assemblea collegiale, di ospitare le consegne prodotti e le riunioni del nostro gruppo presso lo stesso centro. L’invito è nato sia perché alcuni attivisti, o i loro genitori, frequentano il GAS, e quindi erano a conoscenza dei nostri problemi di spazio, sia per una diffusa volontà a condividere i principi dell’economia-solidale, nonché ad alzare l’età media degli attuali frequentatori.
Luca ha raccontato il percorso che ha portato i ragazzi de la comune, 5 anni fa, ad insediarsi, negli attuali locali (una parte di una ex segheria di marmo, fallita e riscattata dalla Provincia) che sono, da un punto di vista burocratico, intestati alle ACLI ma, nei fatti, gestiti dai ragazzi de la comune e frequentati attualmente, oltre che da loro, da associazioni o gruppi, di ragazzi che fanno musica, danza e praticano skate.
Luca ha quindi continuato a rispondere alle domande che gli sono state anticipate attraverso la mailing-list:
- da un punto di vista logistico (pro consegna/riunione GAS) la struttura dispone di ampio parcheggio, un ampio locale chiuso, diviso in due parti di cui una adibita a bar, tavoli e sedie in quantità, un frigo “da casa” e due congelatori per gelati che però, prima che entrino in temperatura, possono essere usati da frigo. Non c’è linea telefonica.
- da un punto di vista regolamentare, il centro è auto gestito e quindi non esiste un vero regolamento di accesso, ferma restando la volontà de la comune a non voler ospitare partiti politici; le attività svolte dalle varie realtà attualmente presenti sono indipendenti anche se vengono svolte assemblee di gestione per l’organizzazione e lo svolgimento di eventi/iniziative che coinvolgono i locali.
- come spese, il centro paga solo la corrente elettrica e le bombole che alimentano un “fungo” calorifero. Le spese vengono auto finanziate con contributi liberali e attraverso l’organizzazione di cene e feste.
Luca ha concluso che c’è l’interessamento da parte dell’amministrazione a farlo diventare un centro polivalente in quanto esistono altri grandi locali attualmente in disuso e lasciati andare in malora.
Di seguito è iniziato un dibattito all’interno del nostro gruppo per sondare le opinioni “ a caldo” in merito. Volendo sintetizzare si sono creati due macro linee di pensiero:
- favorevoli: Camilla, Piera, Viviana, Riccardo, Tiziana, Claudia, Nicoletta, Pierluigi, Paolo.
- dubbiosi: Cristina, Stefania, Matteo, Lorella.
Tra i favorevoli c’è stata comunque qualche puntualizzazione sul fatto che il centro sociale possa, dall’esterno, caratterizzare o permettere di etichettare il GAS, eventualità che, vista la natura eterogenea del nostro movimento, potrebbe danneggiarlo.
La discussione si è fatta decisamente articolata, e il verbalizzate non fa mistero di essersi perso dei passaggi per cui fin da ora invito le persone interessate a comunicarli. In ordine sparso vi trascrivo alcuni commenti:
Tiziana. Chi vuole entrare nel GAS, condividendone lo spirito e gli ideali, non da importanza alla locazione della sede.
Riccardo. L’attuale sede, mensa Caritas, è caratterizzante quanto “la Comune”.
Pierluigi. A fatica il GAS riesce a mantenere questa sua connotazione “trasversale” apartitica e aconfessionale, quindi cerchiamo il modo, a prescindere dalla sede, di difendere questa pluralità, che rappresenta un suo grande punto di forza.
Paolo. Quando mi contattano, per e-mail o telefono, spiego sempre che siamo ospiti di una struttura, in quanto non disponiamo di sede autonoma. Ciò non tanto, nello specifico, per prendere le distante dalla CARITAS che due anni fa ci ha letteralmente tolto dalla strada (ricorda la vecchia situazione), quanto come semplice constatazione dei fatti: il nostro obiettivo finale è di essere collocati in una casa delle associazioni.
Nicoletta. È d’accordo in un ottica di coinvolgimento, occasione per scambiarsi le esperienze. Riconosce un poco di etichettatura.
Cristina e Lorella. La mensa Caritas non è caratterizzante come la comune. Dall’esterno, la mensa Caritas viene percepita come soggetto più caritatevole che religioso.

Proposta di gemmazione del gruppo
L’argomento è stato inserito nell’Odg, gioco forza, alla luce delle 55 famiglie che hanno fatto ordini. Erano 48 15gg. fa, 42 un mese fa. Paolo ha introdotto l’argomento ribadendo quanto già esternato in mailing-list:
(http://www.gas.ms.it/forum/1204)
Lorella ritiene che una gemmazione porti ad avere meno responsabili ordine, rendendo quindi l’incarico più gravoso, e ancora che alle riunioni ci si trovi in 4 gatti.
Paolo sottolinea che, nonostante frequenti assiduamente il GAS, non riesce più a conoscere le persone che si presentano alla consegna prodotti, a dimostrazione che stiamo perdendo un aspetto importante della vita del gruppo, la conoscenza, la condivisione e lo scambio di esperienze. Nel caso di una gemmazione, non vede come problema il ridursi dei R.O. in quanto, alla peggio, si perderebbe un produttore per mancanza di volontari che ne seguano la gestione. I problemi sono altri: il sacrificio di alcune figure fisse, come i tesorieri e i coordinatori; tempi sempre più lunghi per la distribuzione che sottraggono spazio alla riunione, perdita di identità.
Riccardo ipotizza di gemmare i punti ritiro. Ad esempio nel solito giorno della consegna, un gruppo si dispone al centro Caritas, un altro a la comune e il produttore fa due consegne di seguito.
Stefania chiede quali sarebbero, in un caso del genere, le conseguenze per la riunione.
Paolo definisce scherzosamente la proposta di Riccardo una gemmazione “mascherata” perché nel momento che si gestiscono separatamente le consegne, di fatto si è creato due gruppi che dovranno provvedere in autonomia a governare la distribuzione, gli incassi e i pagamenti dei fornitori e quindi ne consegue che le  differenti problematiche organizzative devono essere discusse in riunioni separate. Bisogna comunque creare dei momenti comuni (riunioni)  per i vari GAS. La cosa dovrà necessariamente essere valutata attentamente quanto prima.

La riunione viene conclusa velocemente perché partita con oltre 30 minuti di ritardo. Lorella chiede perché non fare la riunione il venerdì in abbinamento della consegna prodotti intermedia.

Il verbalizzante
Paolo Menchini

(Articolo)