Verbale riunione dell' 8-01-10 GAS Massa

Argomenti trattati:
-Di Grigoli
-Pesce Coop. Maestrale
-Vino Agnolo
-Astorflex
-Arance
-Mele
-Associazione di promozione sociale

Di Grigoli
Antefatto: nel mese di dicembre un gasato ha aperto una confezione di cosce di tacchino acquistato da Di Grigoli e con suo grande stupore ha trovato sul tacchino stesso la punzonatura col marchio “Aia”. I pareri di tutti sono abbastanza concordi: Di Grigoli ha tradito la fiducia del gruppo e non c’é giustificazione che tenga. Paolo illustra le argomentazioni di Di Grigoli in risposta a quanto accaduto: Di Grigoli non può vendere carni bianche, ma solo carni di manzo e di maiale. Ciò significa che le sue carni bianche ovviamente non sono certificate, ma lui garantisce comunque che i suoi animali sono tutti biologici di fatto, inoltre, Di Grigoli, servendo anche diversi negozianti, ha iniziato da settembre scorso ad acquistare carni bianche non biologiche per soddisfare le richieste di alcuni clienti. In prossimità delle feste natalizie, trovandosi subissato di richieste e oberato di lavoro, si è fatto aiutare da un operaio che non essendo al corrente del fatto che noi del GAS pretendiamo solo carni di un certo tipo, ci ha inviato per errore una confezione di tacchino non bio. A questo punto i presenti esprimono le loro opinioni: sono tutti concordi nel dire che Di Grigoli é reo di una grave omissione: non averci detto sin dall’inizio che le sue carni bianche non sono certificate come quelle rosse e di maiale. Oltretutto l’anno scorso siamo stati anche in visita all’azienda, quale migliore occasione per parlarcene? Inoltre riemerge anche il problema del peso: in passato alcuni gasati si erano lamentati del fatto che il peso dichiarato sull’etichetta stampata sulla confezione spesso non corrispondeva al peso effettivo della carne. Si coglie l’occasione per ricordare a tutti che i problemi e le lamentele vanno sempre fatti emergere o tramite una email da inviare in lista, oppure, meglio ancora, contattando il referente. Si parla dell’eventualità di far compilare a ciascun produttore una sorta di scheda-qualità o auto-certificazione, in cui il produttore illustra i suoi prodotti e relativi metodi di produzione. Tra le varie proposte, si pensa di chiedere alla cooperativa Val di Vara (nostro fornitore di carni rosse), se ci fosse la possibilità di acquistare carni bianche da loro o da qualche altro produttore nella loro zona. Per quanto riguarda Di Grigoli, si decide di sospendere le ordinazioni.

Pesce Coop. Maestrale
Occorre un altro referente da accostare ad Anna Maria Tosatti. Dante Dell’Ertole si auto-candida per ricoprire questo incarico e si passa ad altro argomento.
Prende la parola Beppe della Cooperativa Maestrale, nostro fornitore di pesce. Recentemente alcuni gasati si erano lamentati del fatto che il pesce anneriva e deperiva rapidamente, soprattutto i crostacei. Beppe ha preferito non rispondere per email, ma ha scelto di venire a parlare a tutti di persona per rispondere meglio ai nostri quesiti e dissipare ogni dubbio. Ha spiegato che per legge é obbligato ad utilizzare il bisolfito nel pesce, solo per le forniture ai negozi e ai ristoranti. Per quanto riguarda il pesce venduto al minuto, preferisce non usarlo, dato che il bisolfito é un conservante che pur non essendo tossico può provocare allergie e intolleranze. Pertanto il pesce che viene venduto al GAS é assolutamente privo di bisolfito, per questo motivo va consumato entro le ventiquattro ore al massimo, altrimenti, se intendiamo consumarlo nei giorni successivi, consiglia di surgelarlo. Il pesce viene pescato la mattina, lui lo porta a noi la sera, quindi ha già più di dodici ore. Il problema della maggior deperibilità si verifica soprattutto in inverno, perché d’estate si presta molta più attenzione a non interrompere la catena del freddo, mentre d’inverno, con la scusa che la temperatura climatica é già bassa, può capitare di non mettere subito il pesce in frigorifero (per esempio al CAT, dove sovente viene lasciato sui tavoli), ma basta uno sbalzo di temperatura di pochi gradi e il pesce annerisce. Ci parla inoltre di un tipo particolare di bisolfito, che in Italia é proibito ma viene largamente utilizzato per esempio in Francia e Spagna, per cui se un supermercato italiano acquista pesce proveniente da quei paesi potrebbe contenere questo addittivo, che permette al pesce di durare addirittura dieci giorni!
Infine ci parla dei filetti misti da lui preparati. Alcuni tipi di filetto, per esempio la triglia, sono estremamente delicati e vanno sciacquati con un colino e non sfregati con le mani perché si sfaldano. Ad ogni modo dal prossimo ordine ci sarà la possibilità di ordinare diverse confezioni di filetti, suddivisi tipo per tipo, esempio una confezione di soli filetti di triglia, etc.
Prima di salutarci, ha lasciato la sua email personale ed il suo numero di telefono, rendendosi disponibile a chiarire ogni ulteriore dubbio ed anche, perchè no, a suggerire delle ricette per la preparazione del pesce. Invita tutti coloro che hanno avuto problemi con il pesce, legati alla deperibilità, a segnalarlo nel prossimo ordine, così cercherà di farglielo riavere.

Vino Agnolo
Il fornitore del vino che abbiamo avuto occasione di assaggiare in una delle ultime riunioni, sarà invitato a partecipare alla nostra prossima riunione, in modo da poterlo poi inserire a catalogo.
Si ricorda che il fornitore é disponibile a consegnarci personalmente il vino ordinato.

Astorflex
Breve aggiornamento sulle scarpe: lunedì 11 l’impiegata della Astorflex in grado di sbloccare la situazione rientrerà al lavoro, per cui non resta che attendere fino a tale data. Si ricorda che le scarpe sono bloccate in fermo deposito presso il corriere GLS a Massa perché alcune scatole risultano essere danneggiate.

Arance
Si parla di De Angelis, fornitore locale utilizzato già in passato, e Li Calzi, fornitore siciliano, dal quale abbiamo acquistato le arance recentemente insieme ai Gas di Carrara, Montignoso e Viareggio. Ognuno dice la sua, ad alcuni piacciono di più le arance di Li Calzi, altri preferiscono De Angelis anche perché é veramente “a chilometro zero”. Vengono ricordati i problemi e le piccole incomprensioni che ci sono state l’anno scorso tra i referenti e il personale di De Angelis. Dato che non sappiamo ancora se quest’ultimo sia in grado di fornirci gli agrumi, si decide di aprire subito l’ordine di Li Calzi ed eventualmente il prossimo ordine sarà di De Angelis. Nel frattempo non resta che accertare se quest’ultimo abbia ottenuto la certificazione biologica o meno, dato che lo scorso anno era ancora in conversione.

Mele
Enio Minervini riassume quanto già comunicato in lista: il produttore di mele Le Corsine non verrà più allo Spazio Contadino, per cui é disposto a portarcele ugualmente, ma dobbiamo sobbarcarci le spese di trasporto, pari a venti euro, da dividere comunque con il GAS di Montignoso. Questo mese verrà il 13 gennaio, per cui si decide di aprire subito un ordine. Le mele saranno disponibili presso il bagno Oliviero a partire dal 14 gennaio, ma i dettagli verranno comunicati in lista. Dato che le spese andranno ripartite tra noi e Montignoso in base ai quantitativi ordinati, fino alla chiusura dell’ordine non si sapra esattamente il prezzo finale pro-capite, ma verrà comunque comunicato in lista, insieme agli orari di consegna.

Associazione di promozione sociale
Durante le festività natalizie una delegazione del nostro GAS ha incontrato personalmente il commercialista Giorgio De Lucchi specializzato nel terzo settore.
Ormai da tempo stiamo ipotizzando di costituire una Associazione legalmente riconosciuta, per una serie di problematiche.
Innanzitutto di fatto siamo già una associazione che riunisce quasi cinquanta famiglie.
Il fatto che solo uno di noi abbia il conto corrente a suo nome, dove transitano ingenti somme di denaro, non é più tollerabile. Inoltre come Associazione di promozione sociale potremmo acquistare visibilità e partecipare ad eventuali assegnazioni di fondi o a bandi. Il commercialista ci informa che se diventassimo una associazione legalmente riconosciuta dovremmo tenere una minima contabilità (semplificata), non molto distante da quello che i tesorieri fanno già. A tale proposito tutti i nostri fornitori dovrebbero necessariamente rilasciare fattura o idoneo documento fiscale, per cui i referenti si impegnano ad anticiparli la cosa ai rispettivi produttori. Un altro aspetto fondamentale di cui tener conto sono i costi. Il primo anno bisogna mettere in conto le spese della registrazione vera e propria dell’Associazione presso l’Agenzia delle entrate, con relativa assegnazione del codice fiscale, per un totale di circa 250,00 Euro. Ci sono inoltre le spese bancarie del conto corrente, che ammontano a circa 164,00 Euro annue (Banca Etica). Essendo l’Associazione una personalità giudirica e non persona fisica, viene considerata al pari delle imprese, per cui non esistono conti correnti gratuiti come per le persone fisiche. Infine bisogna aggiungere le spese per la tenuta della contabilità: il commercialista il primo anno ci verrebbe incontro, ma dal secondo anno in poi la sua richiesta é dai 300,00 ai 600,00 Euro all’anno.
In tutto sarebbero circa 500,00 Euro annue, da suddividere tra circa 50 famiglie, per un totale di 10,00 Euro a testa alle quali dobbiamo però aggiungere 5,00 Euro a testa per il sito di Economia Solidale, per cui il costo finale delle tessere dovrebbe aggirarsi sulle 15,00 Euro pro-capite. Si discute sulla possibilità di tenere il commercialista per il primo anno e in seguito di farne a meno, una volta imparato il da farsi. Si parla inoltre dell’ipotesi di costituire in alternativa una associazione provinciale che riunisca i tre gas di Carrara, Massa e Montignoso.
Per quanto riguarda Carrara, la cosa sarebbe abbastanza complicata, dato che loro sono ancora ad un livello molto informale (senza tesoreria). Inoltre questa ipotesi comporterebbe un unico presidente e un unico tesoriere, che si farebbero carico di tutte le responsabilità non solo del proprio gruppo, ma di tutti e tre. Per contro, questo tipo di associazione ‘allargata’ avrebbe ancor più visibilità a livello provinciale e non solo. Si decide di rimandare ulteriormente la discussione alla prossima riunione, comunque tutti i presenti sono d’accordo sulla necessità di costituire una associazione riconosciuta. Nella prossima riunione verrà scelto anche un termine entro il quale dovrà essere costituita (o meno) la nostra associazione, nella forma che decideremo di comune accordo.

Il verbalizzante Viviana Zanetti

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