Mense scolastiche biologiche

Da “Il Tirreno”
del 13 maggio 2008
di Sara Bellotti

CARRARA. Incentivare la coltivazione biologica e la filiera corta: questo è l’orientamento dell’amministrazione comunale attraverso l’istituzione del nuovo mercato settimanale in piazza delle Erbe e la previsione di una gara d’appalto (in fase di predisposizione) per introdurre l’alimentazione biologica in tutte le mense scolastiche del comune. Il mercato biologico, che partirà sabato 24 maggio dalle 10 alle 19, è la novità annunciata dal vicesindaco Andrea Zanetti. Per l’inaugurazione i banchi saranno esposti tutto il giorno; dal mese successivo ogni primo sabato del mese il mercato si terrà dalle 8,30 alle 13,00. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Comune, i Gruppi di Acquisto Solidale, l’Associazione dei Consumatori Utenti, la Cia, la Coldiretti e il Coordinamento Toscano Prodotti Biologici, avrà diversi obiettivi. «Innanzitutto occorre agevolare la filiera corta garantendo un rapporto diretto e trasparente tra produttore e consumatore - spiega Andrea Zanetti - inoltre è un’opportunità per valorizzare il commercio di prodotti locali. Hanno aderito 40 fornitori, le postazioni sulla piazza sono 14 quindi vi si disporranno a turnazione a seconda della stagione». Senza dimenticare che piazza delle Erbe è il simbolo, nel ricordo collettivo, dell’antico mercato storico, antenato del moderno biologico. «Per questo abbiamo voluto ridare centralità alla piazza - continua Zanetti - e tradotto in chiave contemporanea il vecchio mercato delle erbe. Anche l’allestimento saprà di tradizione. Mi auguro che l’iniziativa possa diventare un punto di riferimento per la città». Al mercato il consumatore potrà trovare ogni tipologia di prodotto: ortofrutticoli, miele, olio, perfino sapone biologico. Approvazione anche dai Gruppi di Acquisto Solidale. «Il nostro scopo è evitare gli sprechi e tornare ad un rapporto diretto con il produttore, con la possibilità di sapere cosa si mangia - spiega Carla Poggianti, dei G.a.s. - Controlliamo tutta la produzione dall’inizio alla fine del processo, privilegiando i prodotti più vicini a casa e che inquinano meno». Lo stesso vale per l’Associazione dei Consumatori: «Promuoviamo una cultura sensibile all’ambiente, solidale. Allestiremo punti informazioni sulla produzione e partirà un progetto di un giornalino nelle scuole sul mercato biologico. È il nostro punto di forza, ci crediamo». Un plauso anche dalla Cia: «Abbiamo prodotti di prestigio che devono uscire dall’anonimato e farsi conoscere. Oltre a creare condizioni per abbassare i prezzi, dobbiamo riscoprire i prodotti della tradizione» commenta Franco Cresci. «Ci sembra un’opportunità estremamente significativa - aggiunge Giovanni Lagomarsini di Coldiretti - I consumatori potranno conoscere la storia del prodotto in prima persona: diventa una garanzia». Intanto l’assessore Giovanna Bernardini si sta occupando del bando per la gara d’appalto che vedrà fra i criteri l’uso esclusivo di prodotti biologici nelle mense. «Andiamo verso un uso totale del biologico, - dice - su tutti i prodotti che sarà possibile reperire con quel criterio, in un quadro più ampio di educazione alimentare e di educazione all’igiene. È complicato, ma come amministrazione vogliamo provare a farci carico del problema».

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