OPEN DAY GAS Massa

Ott 18 , 2014 - 17:00-20:00

OPEN_DAY_GAS_Massa(NON) Comunicato Stampa 

Mario: Sabato, alle ore 18, vado all’OPEN DAY del GAS Massa

Giulia: Bello, fammi sapere se fanno qualche offerta per il metano, ho di quelle bollette! 

Mario: Ma noooo!!! Il GAS, il Gruppo di Acquisto Solidale, quelli che acquistano tutti insieme prodotti del territorio e poi li distribuiscono tra di loro, sono famosi per la cassette di verdura a km0. 

Giulia: Ahhhhh, si, ci va anche una mia amica, lei è quella del tutto biologico, sennò non mangia, ma mi sa che sono cari appestati.

Mario: Lo dicevo anch’io - poi quelli del bio li ho sempre immaginati stile “figli dei fiori” sai con tutti quei vestiti larghi, peace and love - poi un bel giorno mi sono trovato ad una conferenza con un tipo che metteva in relazione i cambiamenti climatici, la salute, i diritti dei lavoratori, la giustizia, con quello che compriamo. Sono venute fuori parole nuove come costo sociale, costo ambientale.

Giulia: E che ci incastra col GAS? 

Mario: Ci incastra perché quello che mangiamo incide direttamente sulla nostra salute, e quindi diceva sto tipo: “Se ti sembra che un prodotto sano, buono, saporito, quindi biologico, ti costi di più – che poi, di più di cosa? Di un primo prezzo del discount? Può darsi – in realtà risparmi con i dottori e le medicine” e giù una fila di esempi tra pesticidi, conservanti chimici, coloranti, perfino la ceralacca per far brillare la frutta, che fanno male, e poi il bioaccumulo, quindi danni non immediati, ma a distanza di anni, perfino danni al feto. 

Giulia: Beh, è vero, c’è anche quel detto “L’uomo è quello che mangia”. 

Mario: Si ma non è finita lì, è riuscito a collegare la produzione, il trasporto su e giù per il mondo e la commercializzazione del cibo, all’aumento dei gas serra, al riscaldamento globale e alle bombe d’acqua. E’ venuto fuori che in Italia stiamo consumando ed inquinando due volte e mezzo in più di quello che potremmo. E non ti dico tanti altri stati. 

Giulia: Non mi dire niente ho una paura di queste alluvioni! Prima non ci pensavo nemmeno. 

Mario: E allora ti dovrei risparmiare la parte finale, dove ha parlato dello sfruttamento dei lavoratori in certe parti del mondo - il Banglashed, ci fanno un sacco di abbigliamento, non lo sapevo, è una roba da non credere, certi racconti da sembrar tornati alle navi negriere – i lavoratori turchi che sabbiamo i jeans e poi muoiono di silicosi, gli aerei con i pesticidi che passano sopra ai lavoratori nei campi di banane. Una tragedia. 

Giulia: Pazzesco, però scusa ma nel GAS comprano anche i vestiti? 

Mario: Hanno una serie di ordini annuali, o semestrali, di scarpe e intimo in biocotone ma anche altri prodotti non alimentari come cosmesi, detersivi, fitosanitari, poi fanno incontri anche sulle banche, i fornitori di energia elettrica, ma anche corsi di autopruzione, insomma un sacco di cose. 

Giulia: Ma allora come si fa per fare la spesa con i GAS? 

TE LO SPIEGHIAMO SABATO 18 OTTOBRE, DALLE ORE 17 ALLE ORE 20, IN VIA CAVOUR, ANGOLO VIA ZOPPI.

(Evento pubblico)